Noi figli delle stelle

Orione e Sirio  sono le stelle protagoniste del cielo invernale. Orione in questo periodo è la più osservata, la sua forma a Clessidra, le tre stelle della cintura, la posizione a cavallo dell’equatore celeste ne fanno un punto del cielo molto studiato. Vicino alla cintura troviamo la stella Sirio la più luminosa del cielo che fà parte di un triangolo invernale formato da “Betelgeus Procione Sirio”. In sanscrito (lingua degli dei,  antica lingua Indù) Betelgeus significa “zampa di antilope” ed è spesso citata in romanzi, racconti e films di fantascienza. La stella Procione, presso i romani era chiamata Antecanis dato che fà parte del Cane Minore. Nel libro più antico dei Veda  Sirio  è chiamata “Stella del Capo”, è stata considerata molto importante dagli astronomi, per la mitologia e l’occultismo; pare che la grande Piramide sia costruita in perfetto allineamento con le stelle, in particolare con  Sirio. In ogni epoca la più antica o la più moderna, Sirio è vista come donatrice di vita e nostante le differenze tra culture e civiltà, alla stella del Cane, sono sempre stati attribuiti connotati misteriosi, è stata considerata sempre fonte di sapere e conoscenza. Esiste dunque un legame tra l’umanità e Sirio.
La Nebulosa di Orione, bellissima, pulsante e luminosa è riconoscibile ad occhio nudo, è distante dalla terra solo 1270 anni luce e si estende per 24 anni luce, è la formazione stellare più vicina a noi ed è  anche la più studiata e fotografata.
Era conosciuta già in epoche preistoriche, Tolomeo la identifica come Stella. E’ citata in antichissimi testi Sanscriti come la zona di provenienza dei Deva, ovvero coloro che hanno portato il sapere dello Yoga agli umani viaggiando nello spazio come astronauti.  Alcuni archeologi hanno ritrovato statue e bassorilievi in India che hanno sembianze
di astronauti supportati da storie e figure mitologiche di quella civiltà.
Nella antica Grecia si parla degli Atlanti-dei come di gente venuta dallo spazio. Platone descrive Atlantide spazzata via da un cataclisma. Se alziamo gli occhi al cielo in una limpida notte invernale non possiamo fare a meno di incantarci davanti a tanta bellezza e sentirci davvero Figli delle Stelle.